Kresios - Telese, Provincia di Benevento

philomena F.

Nonostante il mio percorso sia stato adattato ad esigenze particolari (no glutine, no latticini, no zucchero, no solanacee), l'esperienza è stata divertente e molto godibile. Un ringraziamento speciale va, dunque, a tutto lo staff che ha accolto e soddisfatto le mie richieste.
La rana pescatrice è, a mani basse, il piatto che mi ha emozionato di più: perfetta nella consistenza e nel gioco di acidità, affumicatura e sapidità.
Ho trovato, in generale, tutto estremamente equilibrato e senza inutili virtuosismi. Ho apprezzato la semplicità del gusto finale, figlio di processi tutt'altro che semplici.
Unica osservazione che posso fare da ristoratrice, forse avrei gestito meglio il momento finale dedicato ai dolci. Essendo stato quest' ultimo escluso dal mio percorso (ma non dal conto finale), sarebbe stata molto gradita una piccola attenzione a discrezione del personale/proprietario.

Rosanna G.

La fama internazionale dello chef stellato Iannotti è indiscutibile. Lo staff giovane appassionato e professionale con uno sguardo attento e cordiale al cliente rende l’esperienza bellissima.

Angelica P.

Kresios, sotto la visione creativa dello chef Giuseppe Iannotti, non è semplicemente un ristorante: è un’esperienza immersiva, un viaggio che sfuma i confini tra alta cucina e narrazione cinematografica. Il menu unico, “Mr. Brown”, richiama esplicitamente Le Iene di Quentin Tarantino, e come nel celebre film, anche qui nulla è lasciato al caso. Ogni piatto è un capitolo, ogni interazione un frame, e ogni dettaglio sembra volutamente progettato per confondere e affascinare il cliente.
Proprio come in una scena tarantiniana, in cui dialoghi serrati e ambigui celano significati più profondi, il servizio alterna momenti di rigida formalità a improvvise incursioni di leggerezza e simpatia, creando un’atmosfera in cui è difficile capire dove finisca il gioco e inizi la realtà. Come Mr. White e Mr. Pink che discutono animatamente sui ruoli da interpretare, anche i camerieri sembrano muoversi tra le regole della grande ristorazione e un atteggiamento più rilassato, quasi provocatorio. Questa dualità contribuisce a mantenere alta la tensione narrativa della cena, in cui lo spettatore – pardon, il cliente – non sa mai esattamente cosa aspettarsi.
Il percorso gastronomico si sviluppa in una serie di piatti tecnicamente impeccabili, sebbene non privi di spunti di riflessione. Tra gli antipasti, il pollo croccante con patate emerge come un piatto che, pur nella sua semplicità, riesce a sorprendere per l’equilibrio perfetto tra consistenze e sapori. Similmente, il “Raffaello” di foie gras è un piccolo capolavoro di eleganza, che racchiude in un boccone tutto il lusso e la raffinatezza della cucina di Iannotti.
Tuttavia, non tutti i piatti risultano perfettamente riusciti. Il tagliolino di zucchine sembra quasi fuori luogo, come una scena che non si incastra perfettamente nel ritmo del film. Il sapore piatto e la consistenza poco invitante la rendono un elemento dissonante rispetto alla maestria generale del menu.
I primi piatti, invece, offrono momenti memorabili. La pastina con il formaggino, pur rievocando un piatto infantile e rassicurante, è interpretata con una tale precisione tecnica da lasciare il segno, mentre lo spaghetto allo scoglio è un’esplosione di sapori marini, intenso e avvolgente, come un climax narrativo inaspettato.
I secondi piatti, seppur gustosi, presentano qualche eccesso. Alcune preparazioni risultano un po’ troppo grasse, quasi come se la scena si fosse dilatata troppo, perdendo in parte quella tensione necessaria per mantenere viva l’attenzione del pubblico. Anche le temperature di servizio non sono sempre state impeccabili, un dettaglio che, come un montaggio impreciso, può distrarre dall’esperienza complessiva.
Il dolce alla violetta, infine, è una chiusura che può dividere. Se da un lato si apprezza l’audacia della scelta, dall’altro il sapore evoca sensazioni nostalgiche non sempre piacevoli, un ricordo d’infanzia che potrebbe non incontrare il gusto di tutti. Tuttavia, è impossibile non riconoscere la perfezione delle sue consistenze, eccezionali e quasi epiche, che elevano questo dessert a un livello tecnico altissimo. Un po' come i film di Tarantino: audaci, spiazzanti, capaci di stupire, ma non per tutti i palati.
La piccola pasticceria, con la sua presentazione giocosa, strizza l’occhio a quell’ironia che pervade tutta l’esperienza da Kresios. Sebbene non memorabile a livello di gusto, riesce a strappare un sorriso, chiudendo il pasto con una nota leggera e divertente.
In definitiva, cenare da Kresios è un’esperienza che sfida le aspettative, in cui la tensione tra forma e sostanza è costante, e dove si è consapevoli di essere parte di un gioco più grande. Chef Iannotti riesce a orchestrare il tutto con maestria, trasformando la cena in un vero e proprio atto narrativo. Forse non tutto è perfetto, e alcuni momenti sembrano volutamente fuori registro, ma questo fa parte del fascino di un ristorante che non si accontenta di seguire le regole, ma preferisce scriverne di proprie

Ivano C.

Paradossalmente il piatto più iconico “ spaghetti allo scoglio “ tra quelli piaciuti meno però nel complesso esperienza indimenticabile . Davvero sublime

Maximilian S.

Ristorante molto raffinato immerso in un uliveto. Cucina innovativa con aromi e gusto ricercati. Molto interessanti le suggestioni provenienti dalla cucina asiatica.
Servizio molto curato e attento. Ottima carta dei vini.

Alexander B.

Ho avuto il privilegio di cenare da Kresios lo scorso 4 luglio, e nonostante la mia precedente recensione sia stata rimossa, desidero ora condividerne l'esperienza straordinaria.

Kresios incarna l'eleganza e l'innovazione culinaria che ci si aspetta da un ristorante premiato con 2 stelle Michelin. Situato in un ambiente incantevole, il ristorante offre un'atmosfera raffinata e accogliente, perfetta per un'esperienza gastronomica indimenticabile.

Il percorso degustazione che ho avuto il piacere di provare è stato un viaggio attraverso sapori audaci e presentazioni artistiche. Ogni portata era una celebrazione di ingredienti di alta qualità e tecniche culinarie sofisticate, curate dallo chef con una maestria evidente.

Il servizio, impeccabile in ogni dettaglio, ha contribuito a rendere la serata ancora più memorabile. Il personale era non solo professionale, ma anche caloroso e disponibile, fornendo consigli esperti sull'abbinamento dei vini che hanno perfezionato ogni portata.

Sebbene la mia visita sia avvenuta qualche tempo fa, la qualità e l'attenzione ai dettagli che ho sperimentato mi hanno lasciato un'impressione duratura. Kresios continua a rappresentare un punto di riferimento per l'eccellenza gastronomica, un luogo dove il gusto, l'arte e l'ospitalità si fondono in un'esperienza indimenticabile.

Consiglio vivamente Kresios a chiunque sia alla ricerca di un'esperienza culinaria di alto livello, dove ogni morso è un viaggio di gusto e piacere.

Benedetta S. C.

Siamo stati in questo ristorante circa due mesi fa. Tante ore di viaggio ma ne è valsa sicuramente la pena.
Attratti dall’idea del menù al buio, unica scelta possibile in questo ristorante, e anche dallo studio dello chef dietro due dei suoi celebri piatti “spaghetto allo scoglio” e “minestrina”. Che dire, esperienza magnifica, ancora mi ricordo l’agnello croccante mangiato, con la salsa di tobinambur e carciofo. Molto divertente anche l’idea di cominciare con dei bocconi, tante amuse bouche e poi continuare con le portate vere e proprie. Abbiamo assaggiato tante cose senza esserci alzati da tavola troppo pieni. La piccola pasticceria una dolce conclusione degna assolutamente di nota.
Servizio impeccabile, tutto al maschile, ragazzi anche molto divertenti e soprattutto molto capaci, ti mettono a tuo agio in un contesto comunque bistellato (curato al massimo). Unica nota negativa, che valga come miglioramento, avrei gradito una spiegazione più approfondita di alcuni piatti, per esempio dei signatures dello chef. Io ero venuta preparata ma per esempio il mio fidanzato non sapeva alcune cose che ho dovuto dirgli io. A certi clienti, come noi, penso proprio che faccia piacere qualche chiacchiera in più. Per il resto esperienza indimenticabile!

Gianluca I.

Siamo stati da Krèsios in coppia in occasione del nostro anniversario. Per noi era la seconda volta in un ristorante bistellato e le aspettative sono state ampiamente superate. La cucina dello chef Iannotti è un viaggio incredibile tra idee sperimentali, tecnica sopraffina e gusto ricco in ogni boccone. Menù unico composto da 22 portate golosissime al palato. Metà di queste sono finger food mangiati con rapidità in un vortice di sapori spaziale, mentre l’altra metà del viaggio riporta i commensali ad un’esperienza più classica in un giro che punta molto alla valorizzazione del territorio, ma anche alle esperienze internazionali dello chef. Nota di merito per il signature dish, lo spaghetto allo scoglio, una vera e propria esplosione di sapori concentrati in un piatto che meriterebbe una recensione a parte. Personale di sala molto cordiale e preparato, prezzo giusto ed in linea con il mercato stellato. Non abbiamo optato per il pairing del vino considerando i km da fare alla guida per il ritorno, ma il maitre ci è sembrato super preparato. Unico neo, ma è gusto personale, l’interno del casale. Stupendo all’esterno nella sua storicità, ma un po’ freddo e asettico all’interno. Forse non rispecchia la fantasia e l’identità gioiosa dello chef. Al di là di questo, consigliamo fortemente l’esperienza culinaria di Krèsios, da cui oltre ad uscire sazi ci si ricorda che mangiare è una delle cose più divertenti della vita.